Tra il 1482 e il 1492, la Regina Isabella
I di Castiglia e il Re Ferdinando II d'Aragona intrapresero la “Guerra di
Granada” cioè una serie di campagne militari contro il Sultanato di Granada,
che culminò con la “capitolazione di Granada” del Sultano Muhammad XII
(Boabdil), e l'integrazione nella Corona di Castiglia dell'ultimo regno
musulmano nella penisola Iberica, ponendo fine al processo storico della
Reconquista che i regni cristiani avevano cominciato nel secolo VIII.
In questa guerra, l'esercito castigliano
sperimentò una nuova formazione militare mista di artiglieria e fanteria, con
minore utilizzazione della cavalleria rispetto agli usi del tempo.
La guerra sfruttò il fatto che, mentre i
regni cristiani erano pacificati, il Sultanato di Granada affrontava una lotta
di potere fra tre diversi pretendenti al trono imparentati tra loro: Abu ibn
Hasan detto “Muley Hacen”, Muhammad XII detto “Boabdil”, Muhammad XIII, detto
“El Zagal”.
Inizio della guerra
Dopo che Muley Hacen era arrivato al
potere, non riconobbe il vassallaggio nei confronti della Castiglia, anzi, a
sorpresa, nel 1481, conquistò il castello di Zahara. Le forze castigliane
reagirono immediatamente e, il 26 febbraio 1482, occuparono Alhama de Granada,
una cittadina a circa trenta chilometri da Granada stessa.
Primo anno di guerra e cattura di
Boabdil
Nel corso del primo anno, la guerra fu
sfavorevole per le forze castigliane, infatti nel luglio del 1482 Ferdinando di
Aragona fu sconfitto a Loja, città ad ovest di Granada, che aveva posto sotto
assedio, e inseguito dalle forze musulmane sino a Cordova.
Nella primavera del 1483 Ferdinando di
Aragona attaccò a sud ma non riuscì a prendere né Málaga né Vélez-Málaga. Nel
mese di aprile, un contingente musulmano comandato da Boabdil, figlio di Muley
Hacen, che aveva spodestato il padre, assediò Lucena, a sud di Cordova. Durante
l'assedio un commando castigliano al comando del Conte di Cabra, il 23 aprile
1483, penetrò nel campo dei Mori e fece prigioniero Boabdil.
Visto che nel Sultanato di Granada era
in corso una guerra civile tra Muley Hacen ed El Zagal, padre e zio di Boabdil,
contro i seguaci di quest'ultimo per il controllo del Sultanato, Isabella di
Castiglia e Ferdinando di Aragona permisero a Boabdil di ritornare in libertà a
patto che aiutasse le truppe castigliane nella guerra contro i territori
controllati dal padre e dallo zio.
Le conquiste castigliane
Approfittando delle lotte intestine tra
padre e figlio che proseguivano nel Sultanato, Ferdinando d'Aragona conquistò
diverse città e fortezze nei dintorni di Granada. Tra il 1483 ed il 1487
caddero in mano castigliana le città di Zahara, Álora, Setenil, Cártama, Coin,
Ronda, Marbella e Loja, oltre alle fortezze di Íllora, Moclín, Montefrío e
Colomerae Vélez-Málaga.
Nel frattempo Muley Hacen era morto ed
aveva nominato suo successore suo fratello El Zagal e non suo figlio Boabdil,
per cui la guerra civile continuò tra zio e nipote. Boabdil fu posto in una tale
difficoltà da doversi rifugiare presso Isabella di Castiglia e Ferdinando di
Aragona.
Gli ultimi anni di guerra
Nel 1487, Boabdil, che pur di mantenere
il trono si mostrava troppo accondiscendente nei confronti di Isabella di
Castiglia e Ferdinando di Aragona, ottenne l'appoggio della gran parte dei suoi
sostenitori che si strinsero attorno a suo zio El Zagal, per cui a Boabdil
rimase praticamente la sola città di Granada.
Nel 1488 la guerra perse di intensità,
sia per la peste che imperversava, sia perché Ferdinando di Aragona era troppo
occupato per problemi sorti nel suo Regno. Fu in questo periodo che El Zagal
riuscì a liberare Almería dall'assedio dei cristiani.
Nel 1489 Ferdinando di Aragona iniziò ad
occupare le località meno difese del nord-est del Sultanato di Granada, come le
città di Vera, Vélez-Blanco e Vélez-Rubio, per poi rimettere l'assedio ad
Almería e alla fortezza di Baza, che difendeva il quartier generale di El Zagal
a Guadix. Il 1489 forse fu l'anno più duro della guerra e la Regina Isabella di
Castiglia fu costretta a vendere i suoi gioielli per continuare a finanziare le
operazioni militari. Finalmente la fortezza di Baza cadde nel dicembre del 1489
e poco dopo cadde Almería. Subito dopo caddero Guadix, Almuñécar e Salobreña.
Questo portò alla resa di El Zagal che fu costretto a cedere la parte orientale
del Sultanato di Granada, da lui controllata.
Ai Mori rimaneva solo Granada, dove
Boabdil, malgrado quanto aveva più volte promesso, non si decideva ad aprire le
porte della città. Allora Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona misero
il campo vicino alle mura della città, mettendola sotto assedio.
Il 25 novembre 1491, tra Isabella I di
Castiglia e Ferdinando II di Aragona da una parte e il Sultano “Boabdil”, fu
firmata la Capitolazione di Granada, con la quale Boabdil rinuncò alla
sovranità del Sultanato di Granada in favore di Isabella e Ferdinando, i quali
garantivano una serie di diritti ai musulmani, tra cui la tolleranza religiosa
e un trattamento leale, oltre a un periodo di due mesi per arrendersi. La città
fu consegnata prima del previsto, il 2 gennaio del 1492, e Isabella vi entrò
vittoriosa con il crocifisso in mano (come spesso viene rappresentata),
completando così la Reconquista.
Finiva la Reconquista, un periodo
storico iniziato nel 722. Il Sultanato di Granada divenne un Regno separato
sottoposto al Regno di Castiglia ed Isabella e Ferdinando. Sullo slancio della
vittoria, Ferdinando II di Aragona conquistò in seguito anche Melilla e le
Canarie. Dopo la caduta di Granada, il Papa Innocenzo VIII conferì a Isabella e
a Ferdinando il titolo di "Maestà cattolica". Da allora, Ferdinando e
Isabella furono chiamati "los Reyes Católicos". In cambio, Isabella
fece omaggio al successore, il Papa Alessandro VI, del primo oro arrivato dalle
Americhe, del quale fu rivestito il soffitto della Basilica di Santa Maria
Maggiore a Roma.