Nel raccontare la cultura spagnola non possiamo dimenticare un'altra sua fondamentale componente: la passione per il calcio. Si tratta di una vera e propria mania nazionale che gli Spagnoli condividono con gli Italiani. In più è interessante notare come, in Spagna, il tifo calcistico sia strettamente legato all'appartenenza politica.
In Spagna vi sono grandi divisioni e sono pochissime le squadre con tifoserie apolitiche. Questo è avvenuto anche a causa della lunga dittatura di Francisco Franco. In quel lungo e oscuro periodo, sostenere una o l'altra squadra poteva essere un modo per esprimere le proprie simpatie politiche nonostante la repressione del regime; a questo si sommava, nelle province non castigliane, l'ostilità verso l'accentramento voluto dal regime, creando in molte città una divisione fra la squadra sostenitrice dell'unità spagnola e la squadra sostenitrice dell'autonomia/indipendenza: Barcellona è la città simbolo di questa divisione.
In Spagna vi sono grandi divisioni e sono pochissime le squadre con tifoserie apolitiche. Questo è avvenuto anche a causa della lunga dittatura di Francisco Franco. In quel lungo e oscuro periodo, sostenere una o l'altra squadra poteva essere un modo per esprimere le proprie simpatie politiche nonostante la repressione del regime; a questo si sommava, nelle province non castigliane, l'ostilità verso l'accentramento voluto dal regime, creando in molte città una divisione fra la squadra sostenitrice dell'unità spagnola e la squadra sostenitrice dell'autonomia/indipendenza: Barcellona è la città simbolo di questa divisione.
Il più importante club con una tifoseria di destra è
il Real Madrid, la "squadra di regime" durante la dittatura
franchista (alcuni suppongono addirittura che molte vittorie le furono "regalate"). L'altra grande squadra di Madrid, l'Atletico, ha ultras di destra;
opposta politicamente a queste troviamo il Rayo Vallecano, proveniente
dall'omonimo sobborgo proletario della Capitale. Le altre due grandi città
della Spagna sono divise: a Siviglia abbiamo il Real Betis Siviglia (estrema destra) e il Siviglia FC (sinistra) mentre a Barcellona la
destra e i favorevoli all'unità spagnola si identificano nell'Espanyol, mentre
la sinistra e i favorevoli all'indipendenza della Catalogna nell'FC Barcellona.
Una nota a parte merita la tifoseria dei blaugrana: durante
il governo falangista infatti era stata vietata la produzione di bandiere
catalane. Le bandiere del
Barcellona e in particolar modo la maglia rigorosamente (e a quei tempi
provocatoriamente) "blau i grana" divennero perciò una sorta di simbolo di
riscatto del popolo catalano contro il regime del Generalissimo. Proprio da ciò
infatti nasce il cosiddetto El Clásico tra Real e Barça, ancora oggi il match
più seguito e atteso in tutto il Paese.
Il calcio spagnolo è da sempre considerato il più
spettacolare tra tutti i campionati disputati in Europa e nel mondo. La Liga
spagnola, corrispettivo della Serie A italiana, ospita le più grandi squadre di
calcio presenti in Spagna, in cui militano numerosi giocatori di fama mondiale.
Nella regione iberica è la Real Federacion Espanola de
Futbol a regolare i giochi della Liga o Primera Division e delle divisioni
minori che corrispondono in successione alle nostre Serie B, C e D.
Tornando indietro nel tempo, la prima giornata di Liga avvenne nel
lontano 1928 e furono coinvolte solamente 10 squadre, più avanti avvenne
l’ampliamento a 20 e poi a 22. A differenza del campionato italiano, quello
spagnolo si è sempre giocato a girone unico (ovvero non ci sono ritorni), solo
nel 1986 il campionato venne disputato in maniera anomala, dividendo i 18 club
in tre gironi, le finaliste dei 3 si sarebbero giocate il titolo, le ultime la
retrocessione nella seconda divisione. Purtroppo negli anni della Guerra Civile
Spagnola ci fu uno stop prolungato della Liga che perdurò dal 1936 al 1939,
unico però, visto che da allora non ci sono state più interruzioni del torneo.
Le squadre più seguite nel paese sono il
Barcellona, Club storico spagnolo (che tra poco approfondiremo) e il Real Madrid,
seguono Valencia e Atletico Madrid. La squadra più decorata rimane il Real
Madrid con 31 scudetti, segue poi il Barcellona (18), Atletico Madrid (9),
Atletico Bilbao (8)...
Come abbiamo accennato in precedenza, il Barcellona è una dei
Club più importanti e riconosciuti a livello mondiale non solo per la sua rosa
sempre folta di campioni ma anche per le sue giovanili che preparano giocatori
di altissimo livello. La sua nascita risale al 1899 quando un gruppo di
calciatori svizzeri, britannici e catalani si riunirono sotto la direttiva di
Hans Gamper, il primo allenatore. La squadra, da allora, non ha mai abbandonato
la prima divisione e si aggiudica il titolo di club calcistico più antico
dell’intero Regno Spagnolo. Alcune indiscrezioni ci informano che la società è
una delle più seguite al mondo con circa 163 mila soci e con uno stadio
societario che conta migliaia di visitatori tutto l’anno: il Camp Nou è un must
per tutti i turisti in visita nel capoluogo catalano. La squadra ha a
disposizione un budget incredibile, circa 300 milioni di euro a stagione, cosa
che le permette di avere sempre un mercato vivo e particolarmente
spettacolare.
La seconda squadra in ordine di rilevanza storica è il Real
Madrid che viene inaugurato il 6 marzo del 1902, tre anni più tardi del
Barcellona. Sin da subito il Real Madrid comincia ad arrivare a grandi
successi; essa è tuttora la squadra più titolata di Spagna e la più ricca del mondo, con i suoi 350 milioni di euro di budget annuale.
La competizione tra Real Madrid e Barcellona è sempre
aperta, si compete persino sulla bellezza degli stadi: quello del Real Madrid, titolato al famoso presidente Santiago Bernabeu, conta ben 80 mila spettatori
ed è uno degli impianti più capienti in Europa.
Il campionato di calcio in Spagna è seguito sul campo in
media da più di 30 mila spettatori per stadio, segno che questo sport rimane
sport nazionale e anche un punto riferimento per il divertimento e
l’intrattenimento comune di tutti gli spagnoli.