Il castigliano è la lingua spagnola ufficiale ed è uno degli idiomi più parlati al mondo (250 milioni di persone). È la lingua e ufficiale della Spagna e di vari paesi latino-americani: Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Cuba, Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Cile, Bolivia, Paraguay, Uruguay e Argentina. In Spagna si parlano principalmente tre altre lingue: il gagliego (gallego) in Galizia; il basco o euskera nelle Province Basche; il catalano nella Catalogna.
Il leonese e l'aragonese sono invece zone di passaggio fra il castigliano e il galiziano e fra il castigliano e il catalano. La delimitazione geografica dello spagnolo rispetto a queste lingue viene intrapresa in generale secondo un criterio storico-linguistico, ossia la dittongazione delle vocali brevi latine è e ó (dente-diente/porta-puerta). Il leonese e l'aragonese si distinguono dal castigliano per la conservazione della –f latina (forno-horno).
Non ci sono molti elementi extra-latini nello spagnolo moderno. Le antiche lingue degli iberi sono pressoché sconosciute e sembrano avere analogie solo con il basco. La presenza celtica si ritrova solo nei toponimi.
Di origine germanica sono circa 300 parole, il francese assunse a una certa influenza sono nel XVIII secolo, insieme all'italiano grazie alla lirica petrarchesca, molto apprezzata nei secoli umanistici e l'inglese, come in tutte le altre lingue moderne, ha assunto una notevole influenza a partire dalla metà del XX secolo.
LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA DELLE AREE LINGUISTICHE DI COMPETENZA SPAGNOLA
Suddivisione lingue nella penisola spagnola |
La maggior parte del lessico spagnolo è pur sempre di origine latina, ma si rileva la presenza di numerosi termini arabi (facilmente riconoscibili per l'iniziale al, corrispondente all'articolo arabo) e di termini provenienti dalle culture dei Paesi d'oltremare. La struttura grammaticale è simile a quella delle altre lingue romanze.
Paesi d'oltremare |
CONTESTO STORICO DI DIFFUSIONE DELLA LINGUA SPAGNOLA
Storicamente la suddivisione in aree linguistica della Penisola Iberica si riconduce non tanto alla fase di latinizzazione dell'impero Romano, ma all'epoca della Reconquista: lo sviluppo linguistico latino-romanzo fu interrotto nell'VIII secolo, quando un esercito invasore arabo-islamico proveniente dal Nord Africa, conquistò quasi l'intera penisola.
Nei sette secoli successivi la storia della Spagna fu segnata da alleanze e scontri fra i mori e gli ispanici. Il conflitto si riassume con il termine “Reconquista”, ossia il periodo di 750 anni in cui avviene la riconquista dei regni moreschi-musulmani di Al-Andalus della Penisola Iberica da parte dei sovrani cattolici.
Il culmine di tale riconquista si verificò il 2 gennaio 1492 quando Ferdinando e Isabella, Los Reyes Católicos, espulsero dalla Penisola l'ultimo dei governatori musulmani e con la conquista di Granada. Nel corso della Reconquista il castigliano si era diffuso sia in direzione delle regioni settentrionali e sia in tutto il meridione (imponendosi come lingua dominante con l'editto di Toledo nel 1253), diversamente dal leonese e dall'aragonese che erano limitati nella regione di confine.
La maggior parte del lessico spagnolo è pur sempre di origine latina, ma si rileva la presenza di numerosi termini arabi (facilmente riconoscibili per l'iniziale al, corrispondente all'articolo arabo) e di termini provenienti dalle culture dei Paesi d'oltremare. La struttura grammaticale è simile a quella delle altre lingue romanze.
UFFICIALITA’ DELLA LINGUA SPAGNOLA
La lingua ufficiale è il castigliano o spagnolo. In alcune
comunità autonome, le altre tre lingue, già nominate in precedenza, che
rivestono carattere di coufficialità con il castigliano sono:
- il catalano-valenziano, utilizzato in tutto il nordest del
paese da circa 6 milioni di persone, in Catalugna, nella zona di Valencia e
nelle Baleari
- il galiziano o gallego (Galizia)
- il basco (Paesi Baschi e Navarra).
Lo Stato spagnolo e le amministrazioni periferiche
proteggono ed incoraggiano l'uso, in ambito locale, di alcune lingue e parlate
che però non godono dello status di coufficialità come l'asturiano, il leonese,
l'estremegno (ormai estinto), l'aragonese.