La guerra civile spagnola

Contesto storico
Quando re Alfonso XIII abdicò  e andò in esilio, nel 1931, a causa delle forti pressioni politiche a lui ostili, si formò la seconda repubblica spagnola e durante le prime elezioni dell’anno, il partito formato da repubblicani e socialisti vinse. Il nuovo governo trasformò il paese con riforme a sfavore del clero, latifondisti, capitalisti e militari. Seguirono numerosi scontri con le forze di destra che portano alle elezioni del 1933 e alla vittoria di quest’ala politica, che comprendeva la CEDA (Confederación Española de Derechas Autónomas). Tuttavia quest’ultime elezioni portarono nuovamente a diversi scontri molto violenti che culminarono con assalti alle caserme della guardia civile e il dirottamento del treno Barcellona-Siviglia. Nel 1934 il nuovo governo cominciò ad abolire le vecchie riforme tra cui quella agraria. Dopo la proclamazione della Repubblica Socialista delle Asturie, che fu soppressa con la forza dall'esercito, ci furono nuove elezioni, in cui vinse il Fronte Popolare. Le sinistre in preda all'euforia e gli operai, stanchi delle attese per le riforme , attaccarono il clero, i benestanti e i militari della  Falange Spagnola. 

Le forze coinvolte in campo
Nella guerra civile furono coinvolte molte forze politiche, oltre a quelle spagnole, tra cui i volontari provenienti dall'Unione Sovietica, il Corpo Truppe Volontarie e l'Aviazione Legionaria dall'Italia fascista, la Legione Condor dalla Germania nazista e le brigate nazionali (scrittori, intellettuali di diversi paesi d’Europa).

Ju 87 della Legione Condor

La rivolta degli anarchici e trotskisti
Ci fu una grande rivoluzione sociale nelle zone sotto il controllo del POUM (Partito Operaio di Unificazione Marxista) in Aragona e Catalogna, dove i lavoratori e i contadini collettivizzarono i trasporti urbani e ferroviari, le industrie metallurgiche e tessili, il rifornimento d'acqua e alcuni settori del grande e piccolo commercio. Le varie imprese industriali e commerciali furono così espropriate e gestite direttamente dai collettivi dei lavoratori e dai loro sindacati e ci furono validi risultati dal punto di vista produttivo, grazie al nuovo atteggiamento partecipativo e solidale dei lavoratori. Ci fu la necessità di velocizzare e terminare la rivoluzione rivendicata da parte della sinistra libertaria e poumista, che venne ostacolata dai comunisti, appoggiati dall'Unione Sovietica, e dai repubblicani democratici. I primi erano contrari all'opportunità di affrontare una rivoluzione sociale, con la quale non avrebbero potuto prendere su di loro una posizione di controllo, i secondi perché spaventati dallo sconvolgimento economico che ne sarebbe derivato.

Le conseguenze
Nella guerra ci furono numerosi caduti, con l’instaurazione del franchismo ci fu un episodio di emigrazione di massa chiamato la “Retirada” per evitare le persecuzioni franchiste.